L’invalidità civile è uno status riconosciuto dallo Stato e normato dalla legge che permette ai cittadini inabili al lavoro, disabili o dotati di handicap di poter usufruire di una serie di servizi e sostegni. È l’INPS che, a seguito di una specifica domanda, riconosce lo status di invalido civile. È bene sapere che la decisione dell’INPS, se ritenuta non corretta, può essere impugnata. Scopriamo quali sono i casi.
Presentazione domanda di invalidità civile
La domanda di invalidità civile deve essere presentata all’INPS seguendo uno specifico iter burocratico. Può essere presentata dai cittadini italiani residenti in Italia, dai cittadini comunitari che soggiornano in Italia e che sono iscritti all’anagrafe italiano e dai cittadini extracomunitari in possesso da almeno un anno di regolare permesso di soggiorno.
L’iter prevede che chi aspira a ottenere lo status presenti una domanda all’INPS fornendo tramite il proprio medico di base una documentazione medica dove viene segnalato con referti l’handicap che può motivare l’esito favorevole della domanda.
Una volta raccolta la documentazione necessaria, il medico certificatore (come detto può essere il medico di base, un patronato e un avvocato previdenziale) in possesso di PIN può inoltrarla all’INPS tramite il servizio online. A domanda avvenuta l’INPS rilascia una ricevuta in formato cartaceo: andrà esibita al momento della visita medica di accertamento.
L’INPS infatti inoltra la domanda alla ASL che entro 30 giorni deve organizzare la visita medica che avrà il compito di valutare l’aspetto sanitario della domanda. Molto importante: alla visita può assistere il proprio medico di fiducia. La ASL infatti istituisce una Commissione Medica Integrata (CMI) dove è presente anche un medico dell’INPS: sarà questa Commissione a emettere un parere sulla domanda che arriverà al richiedente in forma di Verbale con raccomandata o PEC.
Ricorso INPS invalidità civile
Il Verbale INPS sulla domanda di invalidità civile può essere impugnato e il cittadino che ritiene di non aver ottenuto i suoi diritti può presentare ricorso sia a livello amministrativo che a livello giurisdizionale.
Il ricorso giurisdizionale, che chiama in causa le motivazioni sanitarie relative alla domanda rifiutata dall’INPS, deve essere presentato entro sei mesi dalla ricezione del Verbale da impugnare. L’iter prevede la richiesta di un’istanza di “accertamento tecnico per la verifica preventiva delle condizioni sanitarie” da presentare presso il proprio tribunale competente. Il Giudice deve così nominare un consulente tecnico che avrà il compito di valutare il caso. Il consulente viene affiancato da un medico legale dell’INPS. La decisione del consulente tecnico può essere contestata – entro 30 giorni – sia dal richiedente che dall’INPS. In quel caso si aprirà una causa giudiziaria che porterà a una sentenza definitiva. In questo processo il cittadino deve essere obbligatoriamente affiancato da un avvocato difensore.
Il ricorso amministrativo riguarda gli aspetti meramente economici e può essere presentato esclusivamente in via telematica. Tale ricorso impegna l’INPS a riesaminare la propria decisione. Può capitare che l’ente previdenziale abbia commesso un semplice errore che può essere sanato attraverso un riesame della pratica. Per presentare domanda di ricorso amministrativo sono necessari alcuni passaggi burocratici. Come studio legale esperto in diritto previdenziale possiamo incaricarci di inoltrare la domanda di ricorso amministrativo per conto del cliente che ce ne fa richiesta consegnandoci una delega. Questo ti garantirà di non veder rifiutato il tuo ricorso e di non incappare in vizi di forma ed errori che per chi non è dentro la materia possono annidarsi dietro le procedure burocratiche che si incontreranno.
Una volta presentato il ricorso amministrativo l’INPS ha 90 giorni di tempo per dare una risposta. Se la risposta dovesse risultare negativa è ancora possibile tentare un ricorso giudiziario chiamando l’INPS a rispondere in Tribunale. Il percorso giudiziale è possibile solo se prima si è tentato un regolare ricorso amministrativo
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Invalidità civile INPS: richiesta e ricorso
in breve
- L’invalidità civile può essere riconosciuta dall’INPS al richiedente che ne fa domanda.
- L’INPS istituisce una Commissione Medica per valutare la richiesta
- La Commissione emette un verbale
- Il Verbale può essere impugnato entro 6 mesi dalla sua emissione
- È possibile svolgere un ricorso amministrativo per gli aspetti economici
- È possibile svolgere un ricorso giurisdizionale per questioni che riguardano la valutazione sanitaria della domanda
Domande frequenti
Quanto tempo ho per presentare ricorso?Il ricorso va presentato entro sei mesi dalla ricezione del verbale
Per il ricorso INPS serve l’avvocato?Se il ricorso è amministrativo l’avvocato non è obbligatorio (anche se molti lo consigliano comunque). Se il ricorso è giurisdizionale e finisce per chiamare in causa l’INPS l’avvocato difensore è obbligatorio