Referendum 2025 – un punto di svolta per i diritti dei lavoratori
19 Maggio 2025
Il prossimi 8 e 9 giugno gli italiani saranno chiamati alle urne per un referendum popolare composto da cinque quesiti. Il nostro ordinamento giuridico prevede, tra gli strumenti di democrazia diretta, il referendum abrogativo, disciplinato dall’articolo 75 della Costituzione. Attraverso tale istituto, il corpo elettorale è chiamato a esprimersi sull’opportunità di abrogare, totalmente o parzialmente, una legge o un atto avente forza di legge. Il meccanismo è attivabile su richiesta di cinquecentomila elettori o di cinque Consigli regionali e, qualora raggiunga il quorum di validità (la partecipazione della maggioranza degli aventi diritto al voto) e la maggioranza dei voti validamente espressi si pronunci a favore dell’abrogazione, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Presidente della Repubblica che ne dichiara l’esito.
In vista della consultazione dell’8-9 giugno 2025, l’attenzione del mondo del lavoro e degli operatori del diritto è focalizzata su due quesiti referendari di significativa rilevanza. Sono i quesiti 4 e 1. Come team di legali abbiamo voluto dare il nostro contributo per rendere più chiara la natura di questo referendum e spiegare ancora una volta l’importanza di recarsi alle urne.
Responsabilità Solidale negli Appalti e Sicurezza sul Lavoro – quesito n. 4
Il quesito mira all’abrogazione della parte dell’art. 26, comma 4, del D.Lgs. 81/2008 che attualmente esclude la responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per gli infortuni sul lavoro derivanti da rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.
Scopo del Referendum: come evidenziato dalla Cassazione n. 1985/2024, la responsabilità solidale rappresenta un principio generale di tutela dei lavoratori nei casi di decentramento produttivo. L’obiettivo del quesito è rafforzare questo sistema di protezione, estendendo la responsabilità solidale anche ai danni conseguenti ai rischi specifici dell’attività appaltata.
Conseguenze in caso di vittoria del “Sì”
- Verrebbe meno l’esclusione della responsabilità solidale per i rischi specifici, con conseguente estensione della tutela dei lavoratori
- Come evidenziato dalla Cassazione n. 29766/2024, la responsabilità solidale si applicherebbe a tutte le ipotesi di dissociazione fra titolarità del contratto di lavoro e utilizzazione della prestazione
- Il committente sarebbe chiamato a rispondere in solido con appaltatore e subappaltatore per tutti i danni subiti dai lavoratori, inclusi quelli derivanti dai rischi specifici dell’attività appaltata
- Questo determinerebbe un maggiore incentivo per il committente a selezionare partner commerciali affidabili e a vigilare sull’adozione di adeguate misure di sicurezza
Contratto di Lavoro a Tutele Crescenti – quesito n. 1
Il quesito propone l’abrogazione integrale del D.Lgs. 23/2015 (Jobs Act) in materia di contratto a tutele crescenti.
Scopo del Referendum: Come evidenziato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 26/2017, il D.Lgs. 23/2015 ha significativamente modificato il regime di tutela dei lavoratori in caso di licenziamento illegittimo, restringendo le ipotesi di reintegrazione e ampliando i casi di tutela meramente indennitaria.
Conseguenze in caso di vittoria del “Sì”
- Verrebbe abrogato integralmente il regime delle tutele crescenti introdotto per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015
- Si tornerebbe ad applicare il regime precedente dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori come modificato dalla Legge Fornero (L. 92/2012), che prevede:
- 1) Reintegro per i licenziamenti nulli e discriminatori
- 2) Tutela reintegratoria attenuata per i licenziamenti disciplinari con fatto insussistente
- 3) Tutela indennitaria forte (12-24 mensilità) per altre ipotesi di licenziamento illegittimo
- 4) Applicazione di queste tutele nelle aziende con più di 15 dipendenti
Impatto sui Rapporti di Lavoro in Corso
Come evidenziato dalla Cassazione n. 1382/2025, l’eventuale abrogazione comporterebbe un rafforzamento delle tutele per i lavoratori, con particolare riferimento alla disciplina dei licenziamenti individuali e all’obbligo di repêchage.
Conclusioni
In conclusione, i quesiti referendari del giugno 2025 propongono modifiche sostanziali alla disciplina della responsabilità solidale negli appalti e al regime di tutela contro i licenziamenti illegittimi. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 27/2017, ha già affermato che simili interventi referendari in materia di responsabilità solidale sono ammissibili quando mirano a rafforzare le tutele dei lavoratori, mantenendo intatta la specialità della disciplina rispetto alle norme generali del codice civile.
L’eventuale esito positivo della consultazione determinerebbe un significativo rafforzamento delle tutele dei lavoratori sia nell’ambito degli appalti, attraverso l’estensione della responsabilità solidale, sia in materia di licenziamenti, con il ripristino di un regime di protezione più favorevole ai lavoratori. Gli operatori del diritto e le parti sociali sono quindi chiamati a valutare attentamente le implicazioni di questi possibili cambiamenti normativi, che potrebbero incidere significativamente sugli equilibri del mercato del lavoro italiano.