Separazione giudiziale

Separazione giudiziale

Quando i due coniugi non riescono a trovare un accordo per separarsi è necessario ricorrere alla separazione giudiziale dove tale accordo sarà stabilito da un giudice in tribunale. Si tratta senz’altro dell’iter più lungo e difficile e sarebbe meglio scongiurarlo. Il team di avvocati matrimonialisti di ALA Studio Legale è qui per garantire al cliente le migliori condizioni di separazione per i suoi assistiti e per i loro  figli.

Sostenere una causa di separazione giudiziale rappresenta un iter delicato e ricco di aspetti da tenere in considerazione. Come visto, inoltre, la procedura richiede ancora più attenzione in caso di figli minori o se si vuole richiedere un addebito o se ci si deve difendere da tale richiesta. Affidati a un team di avvocati esperti in diritto matrimoniale; tutela la tua serenità e gli interessi tuoi e dei tuoi figli. Scegli il nostro Studio Legale.

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Cos’è la separazione giudiziale e qual è la sua procedura 

La separazione giudiziale o separazione non consensuale è una delle possibilità che la legge mette a disposizione di due coniugi per separarsi. È normata dall’articolo 151 del Codice Civile e deve essere intrapresa quando non c’è accordo tra le parti (come avviene invece in caso di separazione consensuale). La separazione giudiziale prevede un iter piuttosto complesso che terrà occupati i coniugi in tribunale per un periodo piuttosto lungo: per una sentenza definitiva possono volerci anche anni. Inoltre si tratta anche del procedimento più costoso: per intraprendere questo percorso entrambi i coniugi devono essere assistiti da un avvocato difensore.

La sentenza di questo tipo di separazione regolerà i rapporti patrimoniali, scioglierà la comunione dei beni, darà indicazioni inerenti all’affido e al mantenimento dei figli, stabilirà l’eventuale addebito, l’assegnazione della casa coniugale, l’eventuale assegno di mantenimento. Inoltre, come tutte le sentenze di separazione, scioglierà i coniugi da una serie di obblighi che il matrimonio manteneva in essere, come l’obbligo di convivenza e quello di fedeltà. A seguito dell’avvio dell’iter di separazione i coniugi avranno la possibilità di chiedere il divorzio (dopo un anno dall’udienza presidenziale o prima udienza) oppure potranno decidere per un ricongiungimento.

Separazione giudiziale: quali sono i tempi e l’iter del procedimento

L’iter per la separazione giudiziale ha inizio quando uno dei due coniugi produce un ricorso diretto al presidente del tribunale competente. A questo punto il presidente fisserà la data per l’udienza presidenziale entro i 90 giorni dalla richiesta. Si tratta, come vedremo, di un passaggio molto importante. In questa prima udienza, infatti, il presidente assumerà dei provvedimenti provvisori che permetteranno ai coniugi di godere di una serie di “benefici” come ad esempio la fine dell’obbligo di dimora comune, l’obbligo di assistenza e l’obbligo di fedeltà. In questa fase “provvisoria” verrà anche assegnata a uno dei due coniugi la casa coniugale e verrà riconosciuto al coniuge economicamente più debole un assegno di mantenimento.

Durante la prima udienza, inoltre, il giudice sente le parti separatamente e poi insieme e propone loro un accordo, un tentativo di conciliazione. Se le parti accettano la separazione si trasforma da giudiziale a consensuale, riducendo fortemente i tempi e i costi della procedura. Se invece viene confermata l’assenza di un accordo il procedimento va avanti per la sua strada.

La sentenza definitiva, infatti, arriverà in seguito e sarà emessa da un giudice nominato durante la prima udienza. Tuttavia in virtù delle decisioni provvisorie prese in questa fase dal giudice i coniugi non dovranno attendere anni per poter iniziare a progettare una nuova vita. Dopo l’udienza presidenziale il processo di separazione seguirà il suo percorso e, a seconda dei documenti prodotti e della velocità del tribunale, si arriverà alla sentenza definitiva in un certo numero di mesi, se non di anni.

Separazione con addebito

In alcuni casi è possibile richiedere l’addebito della separazione. La circostanza più comune si ha quando il giudice riconosce che uno dei due coniugi ha violato gli obblighi del matrimonio (fedeltà, assistenza morale, materiale, collaborazione o coabitazione). La violazione di uno o di più obblighi deve essere la causa che ha portato i coniugi a separarsi. In questo caso i costi della separazione dovranno essere sostenuti dal coniuge a cui è stato riconosciuto l’addebito. Allo stesso modo il coniuge che ha a proprio carico l’addebito perde il diritto all’assegno di mantenimento e decade da qualsiasi diritto successorio. Naturalmente le violazioni agli obblighi matrimoniali devono essere provate, riconosciute dal Giudice e risalenti a un periodo precedente alla domanda di separazione. Per far riconoscere l’addebito, inoltre, è sicuramente necessaria la presenza di un buon avvocato esperto in questioni matrimoniali in grado di aiutare l’assistito a produrre le prove necessarie per persuadere il Giudice (o a difendere il proprio assistito da una richiesta infondata di addebito).

Figli e separazione

La sentenza di separazione giudiziale riguarderà anche materie delicate come l’affidamento dei figli, il loro mantenimento e l’assegnazione della casa coniugale. In caso di presenza di figli, infatti, il Giudice cercherà di favorire l’assegnazione della casa coniugale in modo da tutelare la serenità e la continuità della vita dei minori.

Al termine della separazione: riconciliazione o divorzio

A volte succede che i coniugi decidano di terminare il periodo di separazione e di procedere alla riconciliazione. In questo caso si ha un esito “positivo” del percorso che riporta la coppia nella condizione precedente alla richiesta di separazione. Gli effetti giuridici della separazione, in questo caso, cessano. Importante: in caso di nuova separazione sarà a quel punto necessario ricominciare tutto il procedimento: una volta annullata la separazione non sarà comunque più valida.

Molto più spesso, invece, le separazioni terminano con la richiesta di divorzio. La Legge stabilisce infatti che per divorziare sia necessario passare per un periodo di separazione. Nel caso della separazione giudiziale questo periodo è fissato in almeno un anno dalla prima udienza presidenziale. A causa dei lunghi tempi necessari al raggiungimento di una sentenza di separazione accade che le cause di separazione e di divorzio si sovrappongano: molti coniugi avviano la richiesta di divorzio mentre ancora la causa di separazione è in corso essendo passato un anno dalla prima udienza di separazione. Quando si verifica questa circostanza di solito il Presidente assegna entrambe le cause al medesimo Giudice che in questo modo riesce a gestire tempi e procedure con maggiore coerenza.

I costi di una separazione giudiziale e la parcella di un avvocato che la segue

Come abbiamo scritto la separazione giudiziale è di gran lunga la procedura più costosa per la separazione. Tempi lunghi, spese processuali, documentazione da produrre e da analizzare fanno comprensibilmente  levitare le voci di spesa. Sul mercato il costo di un avvocato varia dai 2.000,00 ai 5.000,00 euro (per avere un preventivo dettagliato da ALA Studio Legale contattaci senza impegno) a cui vanno aggiunte anche le spese del tribunale. In caso di addebito a carico, inoltre, ci saranno da pagare anche le spese sostenute dal coniuge che ne ha fatto richiesta.

Separazione e divorzio con la nuova Riforma Cartabia del 2023: un unico ricorso

La riforma del nuovo processo civile, ha introdotto importanti novità in materia di diritto di famiglia.

La novità più significativa è introdotta all’art. 473 bis nc.pc. relativamente alla proposizione delle domande di separazione e divorzio.

Con la nuova riforma infatti, le parti possono decidere di presentare direttamente, con la domanda di separazione personale dei coniugi anche la domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio (divorzio). Il c.d. cumulo delle domande.

La domanda di separazione e quella di divorzio si presentano quindi con un unico ricorso

In questo caso l’iter procedurale per arrivare al divorzio sarà molto più breve e snello rispetto ai tempi passati. Bisogna però tenere presente che devono comunque rispettarsi I tempi previsti dalla legge, che prevedono il decorso di 6 mesi o un anno dalla prima udienza del procedimento a seconda che si tratti di separazione consensuale o giudiziale ed il termine per il passaggio in giudicato della sentenza di separazione, se questa derivi da un procedimento giudiziale.

Il cumulo delle domande può richiedersi sia con la separazione consensuale che con la separazione giudiziale. In quest’ultimo caso è data la facoltà di richiedere il cumulo sia a chi presenta il ricorso, sia alla controparte resistente.

I documenti fiscali da allegare al ricorso diventano con la riforma più corposi, bisognerà infatti che tutte e due le parti depositino oltre che le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni, anche la documentazione attestante la titolarità di diritti reali su beni immobili e beni mobili registrati, nonché di quote sociali e gli estratti conto dei rapporti bancari e finanziari relativi agli ultimi tre anni.

In presenza di figli minori sarà anche necessario depositare un piano genitoriale, debitamente compilato da entrambi I genitori.

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Separazione giudiziale
in breve

  • La separazione giudiziale è necessaria quando non c’è accordo tra i coniugi
  • Ha tempi e costi maggiori rispetto alla separazione consensuale
  • Può essere richiesta con addebito
  • Il divorzio può essere chiesto dopo un anno dalla prima udienza

Domande frequenti

Quando costa un avvocato per una separazione giudiziale?

Sul mercato le cifre vanno dai 2000 ai 4000 euro più le spese processuali. Contattaci per avere un preventivo dettagliato e approfittare delle nostre offerte

È possibile trasformare una separazione giudiziale in una separazione consensuale?

Sì, è possibile: se durante la prima udienza il giudice elabora una proposta di accordo che viene accettata da entrambi i coniugi la separazione inizierà a seguire l’iter consensuale

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